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RIPOSA IN PACE KOBE

RIPOSA IN PACE KOBE

Buonasera cari lettori, oggi voglio dedicare uno spazio a un grande uomo che ci ha lasciato ieri: Kobe Bryant (23 agosto 1978 - 26 gennaio 2020). 




Non è da molto tempo che ho iniziato a interessarmi al basket, eppure il nome di questo grande giocatore l'ho sentito più e più volte nel corso degli anni della mia adolescenza. Purtroppo non ho deciso di ispirarmi a lui quando ancora giocavo a calcio e sognavo di poter far diventare quello sport la mia prima ragione di vita. 

Oggi non gioco più a calcio, pratico karate e lo pratico senza obiettivi agonistici, anche perché effettivamente il karate non è nato come uno sport. Il karate è un'arte marziale anche se nel tempo è stata modificata fino a renderla una disciplina sportiva a tutti gli effetti. Ma non voglio perdermi in parole fuori contesto, ho voluto semplicemente fare questa parentesi perché anche se oggi non ho degli obiettivi sportivi penso che ispirarmi a questo grande sportivo possa giovare in generale alla mia vita. Lo sport è vita. 

Avrei potuto giocare a basket. Quando ero un ragazzino ho ricevuto più di una volta inviti a iniziare a praticare lo sport con la palla a spicchi, vista la mia altezza, ma avevo in testa un altro tipo di palla, quella da calciare con i piedi. Chissà, magari se avessi ascoltato i consigli di chi mi vedeva adatto al basket ti avrei conosciuto meglio, in anticipo, e avrei potuto ispirarmi alla tua "mamba mentality" divenendo probabilmente una persona diversa. Mi piace molto immaginare e sognare ma poi devo tornare con i piedi per terra, come mi diceva mio padre. 

Anche tu sei stato padre, e sono sicuro che le tre figlie rimaste porteranno per sempre con loro i tuoi insegnamenti. Purtroppo il destino ha voluto che ad accompagnarti in questo ultimo viaggio ci fosse anche una delle tue figlie, Gianna Maria che a tredici anni ha perso la vita insieme alla tua. Davanti ad una così grave tragedia l'unica immagine che mi può sollevare è quella di padre e figlia che giocano a pallacanestro lassù nel cielo o ovunque vi troviate ora. Sono vicino con il cuore e il pensiero alla tua famiglia che sicuramente starà vivendo un momento molto difficile. Ma sono sicuro che tua moglie, Vanessa, saprà rialzarsi insieme alle tre creature del vostro amore. 

Sei stato un grande esempio per tanti e persone come te saranno ricordate per sempre. 

Per salutarti ho deciso di condividere il cortometraggio d'animazione con il quale hai vinto un trofeo anche al di fuori dal campo da basket: "Dear Basketball" premiato con il Premio Oscar 2018, come miglior cortometraggio d'animazione. 

Questo bellissimo video che altro non è che il sunto delle lettere che scrivesti prima del tuo ritiro dal "giocato", penso che possa essere d'ispirazione per tutti i giovani che sognano di vivere delle proprie passioni ma anche  per i meno giovani che non hanno smesso di sognare. 

Grazie Kobe, non ho avuto modo di conoscerti di persona ma sento che mi ha lasciato un grande uomo, che sicuramente ricorderò nel corso della mia vita e al quale d'ora in poi cercherò di ispirarmi per diventare una persona migliore giorno dopo giorno, 24 ore su 24 così come tu ti eri messo a disposizione dei tuoi compagni di squadra.

Buon viaggio K.B. 🏀

Alessandro Rebuscini



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