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IL KARATE ED IL SUMO DI OKINAWA

IL KARATE ED IL SUMO DI OKINAWA


In questo articolo mi appresto, su gentile concessione da parte di Charles C. Godin della Hawaii Karate Seinenkai, a tradurre un artiolo scritto da parte di quest'ultimo sul sumo di Okinawa chiamato shima o uchinaa-jima nel dialetto isolano. Vi starete chiedendo:

Cosa mai potrebbe avere a che fare il "sumo di Okinawa" con il karate?! 

Vi capisco e proprio perchè questa domanda ha scosso anche me cercherò, con una breve descrizione, di spiegarvi cosa è questa disciplina e quali punti in comune ha con il karate come oggi lo conosciamo. Dopo questa breve introduzione tradurrò per voi l'articolo che mi ha ispirato e molto incuriosito.

L'incontro tra Uezu ed Ishikawa (dal libro "I grandi maestri di Okinawa" di Soshin Nagamine)



Il sumo di Okinawa, con questo nome è conosciuto a livello mondiale, è una pratica combattiva tradizionale dell'isola facente parte dell'arcipelago delle Ryukyu. Per gli isolani questa disciplina deriva dal tegumi che era una lotta nella quale i praticanti testavano e miglioravano le proprie abilità marziali, la propria forza e per restare in salute. Nel mutou (altro nome per indicare il Tegumi) erano concsesse diverse tecniche di combattimento, anche le più brusche ed istintive. Vinceva chi era in grado di sconfiggere l'avversario bloccandolo, soffocandolo o per resa per dolore dovuto a torsioni delle articolazioni. Con il passare degli anni questa tradizione si è evoluta con regole più severe diventando l'attuale shima che fa parte delle tradizioni culturali dell'isola praticato come svago ed intrattenimento. Il tegumi inoltre, secondo gli esperti di arti marziali okinawensi, una volta che si è arricchito delle tecniche provenienti dalla cina e dal resto dell'asia ha creato la base dell'odierno karate.

Molti maestri di karate erano abili praticanti di sumo ed ampliavano la loro conoscenza marziale studiando entrambe le discipline. Inizialmente veniva praticato su prati, spiagge oppure su di un terreno dove venivano cosparse sabbia o segatura e rimosso tutto ciò che poteva ferire i lottatori. Non vi erano le regole di dimensioni dell' "arena" che si sono applicate successivamente. I partecipanti vestiti con karte-gi o judo-gi, o con vestiti casuali, apllicano una cintura (mawashi) che serve da presa per l'avversario. In questo modo ogni contendente deve cercare di far cadere l'altro sulla schiena all'interno del cerchio che delimita l'area di combattimento. In caso i due escano dal ring non vi sono penalità come invece accade nel sumo giapponese.

Due tra i più importanti e abili combattenti di sumo di Okinawa furono anche due grandi pionieri del karate. Parlo di:

Kentsu Yabu e Hanashiro Chomo (seduti centrali)
Kentsu Yabu e Hanashiro Chomo.
Oltre a questi due maestri molti altri furono coloro che associarono queste discipline. 

L'incontro tra Kawasaki e Kinjo (dal libro "Igrandi maestri di Okinawa" si Soshin Nagamine


Ora procederò con la traduzione dell'articolo di cui vi parlavo all'inizio della scrittura.
Di Charles C. Godin


Per quasi due anni ho cercato informazioni sui primi insegnanti e studenti di Karate nelle Hawaii. Dal momento che il Karate è stato praticato quasi esclusivamente in privato (pochissime persone hanno fatto sapere che conoscevano il karate e alcuni hanno tenuto la questione molto segreta) è molto difficile trovare questi pionieri del Karate. Prima della seconda guerra mondiale il Karate era in gran parte limitato alla comunità di Okinawa. Molti Isei hanno imparato l'arte ad Okinawa prima di emigrare alle Hawaii, dove alcuni hanno continuato a praticarla.

Attraverso la mia ricerca ho scoperto che il Karate faceva parte della cultura okinawense: questo non era studiato isolatamente da altre attività culturali. Così molti dei primi praticanti di Karate furono anche esperti di musica okinawense (in particolare di sanshin), di danza, di calligrafia, di poesia e in altre arti marziali come kenjutsu o iaido, kobujutsu (varie pratiche armate che prevedono l'utilizzo di bo, sai, tonfa, nunchaku ecc.), kendo, ju jutsu, judo e sumo. Infatti, molti insegnanti di Karate che ho trovato sono stati anche insegnanti di una o più di quest'altre arti.

Esiste una correlazione particolarmente elevata tra la pratica del sumo di Okinawa ed il Karate. Molti di coloro che praticavano attivamente il sumo avevano studiato anche Karate e viceversa. Questa è stata una scoperta molto utile perchè, mentre il Karate era un'arte "nascosta", il sumo di Okinawa era uno sport pubblico, praticato apertamente e con campioni ben noti. Il sumo di Okinawa era citato dai giornali in lingua giapponese e persino da Advertiser, Star-Bullettin e dai giornali delle isole vicine.

Seishin Uehara arbitrò un'incontro di sumo di Okinawa ad Honolulu il 17 Ottobre 1948. Foto su gentile concessione della sua famiglia.
Sumo di Okinawa contro sumo Giapponese.

Per molti di noi, le sole immagini di sumo che abbiamo visto sono di giganti come Akebono, Musashimaru e Konishiki su NGN. Ci sono tuttavia diverse differenze tra il sumo Giapponese e quello di Okinawa. Il sumo di Okinawa è nato dalla tradizione di lotta corpo a corpo conosciuta come tegumi (gli setessi caratteri di kumite ma in ordine inverso) o moto. Nel libro " I grandi maestri di Okinawa", Soshin Nagamine ( Hanshi, 10° dan, fondatore dello stile di Karate Matsubayashi-Ryu) scrive:
"Poichè il sumo okinawense non è mai stato promosso con la stessa spettacolarità della sua controparte giapponese in madrepatria, gli isolani non si sono mai preoccupati di costruire ring permanenti di sumo né sedi per ospitare eventi locali o campionati. Per gli okinawensi di ieri, gli incontri di sumo erano semplicemente un affascinante svago culturale di cui tutti godevano. Non era una merce da sfruttare al massimo, non è questo il modo di fare della gente di Okinawa. Nei vecchi tempi era sufficiente  un qualunque spazio aperto, campo o pendice di montagna dove la gente potesse riunirsi liberamente ed assistere agli incontri in santa pace. In quel periodo non c'erano norme né regolamenti che stabilissero la dimensione o la forma del ring. L'unica condizione era che lo spazio per gli incontri fosse libero da pietre e da qualsiasi altra cosa che potesse rappresentare un pericolo per i lottatori. In genere gli incontri si svolgevano su un prato o su un terreno coperto di sabbia o segatura, per garantire l'incolumità degli atleti."

I partecipanti al sumo di Okinawa indossano tipicamente pantaloncini corti con un panno spesso, oppure un mawashi, legato intorno alla vita. Spesso ad Okinawa i partecipanti hanno indossato un judo gi, con il mawashi.

Le regole nel sumo di Okinawa differiscono dallo sport giapponese. Andando fuori dal ring o semplicemente toccando e cadendo per terra non finisce la partita. Invece il vincitore deve causare la caduta di schiena al suo avversario mentre si trova all'interno del ring. Ciò richiede un elevato grado di abilità, velocità e destrezza, piuttosto che la mera dimensione o la forza bruta. A questo proposito il sumo di Okinawa può essere paragonato a certi aspetti al judo ed al ju jutsu. 
Il Tegumi conduce al Karate.

Quando si praticò come sport, il tegumi divenne sumo di Okinawa. Quando si praticò per autodifesa e con l'aggiunta di tecniche di colpo cinesi (particolarmente gli attacchi ai punti vitali ed ai nervi noti come kyosho jutsu), tecniche di parata e tecniche di calcio, il tegumi divenne Karate. Infatti, i caratteri della vecchia parola "karate" o "tote", significavano "Cina" (Arti cinesi) e "mano" ("tegumi").
Prima del 1900, il karate poneva una forte enfasi sul tegumi, o combattimento corpo a corpo,  che comprendeva tecniche di lancio, tecniche di spazzata, sgambetti, leve articolari, fendenti, bloccaggi, soffocamenti e parate. I vecchi kata di Karate come Wanshu, Wankan, Rohai e Passai riflettono questi movimenti in alcune tecniche apparentemente elaborate a mano aperta. Nel kata Passai ad esempio, c'è una sequenza in cui l'avversario porta un pugno sinistro. Parando il pugno con la mano destra, il difensore afferra il polso con la sua mano sinistra e applica una leva articolare, che porta l'attaccante a contorcersi dal dolore inginocchiandosi. Il difensore dopo solleva il suo ginocchio destro, rompendo il braccio dell'attaccante nel proseguio, e porta il calcio destro al ginocchio sinistro avversario. In una posizione già vulnerabile, l'attaccante viene in questo modo completamente disabilitato. Questa breve sequenza illustra l'integrazione del tegumi e delle tecniche di colpo/calcio che erano caratteristici del Karate tradizionale.

Quando il Karate è stato introdotto nel sistema pubblico scolastico alla fine del secolo, tuttavia, è stato sottoposto ad un processo di semplificazione per renderlo più sicuro per i giovani studenti. L'enfasi nei kata moderni come i cinque kata Pinan, sviluppati intorno al 1905, si è spostata su colpi e parate a mano chiusa e a mano aperta (shuto). L'elemento corpo a corpo o tegumi è stato minimizzato o rimosso completamente, come gli attacchi ai nervi e ai punti vitali. Il tegumi è rimasto un aspetto integrale dell'arte nelle classi private condotte dai sensei di Karate al di fuori delle scuole pubbliche. Interessante è notare che quando il Karate è stato introdotto nel continente giapponese negli anni '20, molti studenti già esperti di ju jutsu, hanno combinato immediatamente le due arti. Questo non perchè il Karate di Okinawa mancava di tecniche di presa, ma piuttosto perchè questo aspetto non è stato sottolineato in quel periodo dai primi insegnanti del continente giapponese. 

Karateka nel sumo di Okinawa.

Due dei più importanti sensei di Karate di Okinawa che erano anche molto attivi nella promozione del sumo di Okinawa furono Yabu Kentsu e Hanashiro Chomo. Entrambi erano ufficiali militari e studenti di Matsumura Sokon ed Itosu Anko. Yabu "Gunso" ha visitato le Hawaii nel 1927 e probabilmente anche prima nel 1921. Yabu era famoso per diversi motivi, uno dei quali era quello di aver sconfitto il leggendario combattente Chokki Motobu (Motobu No Saru) in uno scontro. Alcuni maestri di Karate si sono affrontati in duelli di Karate che tendevano ad essere molto pericolosi e potevano portare a gravi lesioni e perfino alla morte. Come sfida amichevole, i partecipanti invece ricorrevano al tegumi o al sumo. L'incontro tra Yabu e Motobu è stato considerato un duello di tegumi e negli anni successivi a questo fatto, Motobu è tornato da Yabu per affinare gli antichi  kata di karate.

Qui nelle Hawaii, Yabu si è incontrato con ex studenti di Karate e sumo che erano emigrati. Esso ha anche insegnato il Karate e ha promosso il sumo tra le giovani generazioni. Su Maui (durante una visita in cui accompagnò, il più decorato ufficiale militare di Okinawa, l'ammiraglio in pensione Kenwa Kanna), Yabu si incontra con un gruppo di appassionati di sumo tra cui Oki Shikina, uno dei principali lottatori Okinawensi delle Hawaii. Shikina ha anche studiato ju jutsu e Karate (con Yabu e Miyagi Chojun) e divenne un noto wrestler professionista nello stile occidentale. Anche se Shikina sembra essere un gigante in molte fotografie, un articolo del 1983 ha elencato la sua altezza a soli 173 cm ed il suo peso a 98 chilogrammi. Durante la sua lunga carriera, Shikina ha entusiasmato il pubblico delle Hawaii sconfiggendo avversari molto più grossi.

Yabu ha anche incontrato appassionati di Karate e sumo a Honolulu. Uno dei suoi ex studenti di Okinawa era Kitatsu Kawamae. Nato ad Heian-za, nel distretto di Nakagami, Kawamae era fluente in giapponese, inglese e cinese. Quando è arrivato alle Hawaii, Kawamae ha fatto il taxista ad Oahu e successivamente ha lavorato in un ingrosso cinese nella Chinatown di Honolulu. Alto e ben messo muscolarmente, è diventato uno dei campioni di sumo delle Hawaii. Nel 1935 è tornato ad Okinawa dove si è sfidato in un incontro di sumo con Masayuki Kinjo. L'incontro venne descritto come scontro tra il campione delle Hawaii contro il campione di Okinawa. Il maestro Hanashiro è stato uno degli arbitri dell'incontro, che si è concluso purtroppo quando Kawamae ha subito un infortunio alla spalla. Il match emozionante, tuttavia, ha portato fama a Kawamae e molto credito alle Hawaii. Ritornato ad Okinawa l'anno successivo, Kawamae lavorò come interprete per i militari e alla fine diventò il sindaco del villaggio Yonashiro.

Il primo torneo di sumo di Okinawa dopo la guerra nelle Hawaii si è tenuto il 18 Luglio 1948. Alcuni arbitri e partecipanti furono Seishin Uehara (maestro di Karate), Sadado Asato (ha studiato Karate con Yabu nel 1927), Oki Shikina, Heizo Arakaki, Noboru Kamiya, Charley Shiranuhi, Stan Miyashiro e Ansei Ueshiro.

Ansei Ueshiro è nato alle Hawaii, ma è stato mandato ad Okinawa all'età di 4 anni. Qui apprese il Karate dallo zio Anho Ueshiro, noto come "Chin Kami". Esso si era allenato con suo cugino, anch'esso chiamato Ansei Ueshiro, che è un noto insegnante di Karate (Shorin-Ryu) a New York. Inoltre, è il cognato di Thomas Shigeru Miyashiro, il primo nisei maestro di Karate alle Hawaii.

Ueshiro mi disse che non praticava ne insegnava Karate alla Hawaii, ma una volta che stava guidando un taxi, fu vittima di una rapina. Convinto il ladro che i soldi erano nel baule, uscì dalla macchina e si avvicinò al retro della vettura. Li ha sottomesso il rapinatore fino all'arrivo della polizia. Mi chiedo se ha usato il Karate o il suo sumo di Okinawa!

Potrebbe essere impossibile trovare tutti i primi istruttori di Karate che vivevano nelle Hawaii. Fortunatamente, molti di questi esperti solitamente timidi possono essere trovati in fotografie, articoli e storie sul sumo di Okinawa. 

Avete una storia o fotografie di studenti o maestri di Karate nelle Hawaii? In caso affermativo, contattate l'autore. 

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Eccoci giunti alla fine di questo articolo che mi sono apprestato a tradurre per voi lettori in modo da dare qualche informazione in più su questa disciplina che ha tanto in comune con il Karate. Spero che la traduzione sia il più possibile fedele all'originale e chiara nei contenuti. 

Alcune parole sembrano non tradotte (es. nisei) ma in realtà rappresentano termini tipici della cultura Hawaiana. 

Vi invito, nel caso vogliate avere più informazioni a riguardo del sumo di Okinawa, a leggere il materiale lasciato da Soshin Nagamine che è uno dei pochi ad aver trattato l'argomento. 

Colgo l'occasione per ringraziare Charles C. Godin per avermi concesso la traduzione del pezzo e per il lavoro che sta portando avanti per diffondere l'arte marziale. 

Buona lettura.

Mario 

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